"Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco."
Josef Koudelka
Georgia 2018
Il paese che Dio voleva per sé…
Narra la leggenda che mentre Dio stava distribuendo le terre a tutti i popoli della terra, i georgiani arrivarono in ritardo: quando venne chiesto loro il motivo, essi risposero che si erano fermati per bere e brindare alla salute dell’Onnipotente. Dio rimase cosi soddisfatto della risposta che concesse loro quella parte di terra che aveva in realtà riservato per sè.
Da questo mito prende il titolo il libro di Francesco Trecci, scrittore fiorentino che lessi prima di partire per la Georgia, ed il titolo che ho voluto mettere a questo lavoro fotografico che trae ispirazione proprio da questo libro che trovate qui...
Sospesa tra Asia ed Europa, corridoio d’accesso al Mar Caspio e al Mar Nero, la Georgia è un paese ricco di storia: crocevia di popoli e religioni, ha dato i natali al rivoluzionario Iosif Stalin.
La Georgia è uno dei paesi più antichi del mondo. La chiesa ortodossa georgiana è riconosciuta autocefala cioè indipendente: la massima carica religiosa, il patriarca, non riconosce alcuna autorità religiosa sopra di sé.
Ciò che colpisce visitando questi luoghi, e che ho voluto raccontare con queste immagini, è la fede cristiana che pervade fortemente ancora oggi il paese, nonostante i lunghi anni di ateismo imposti dall'URSS. La religione è sempre stata una forte componente identitaria per i georgiani ed un potente fattore di unificazione nazionale.
Ne sono testimonianza i numerosi monumenti religiosi disseminati ovunque: cappelle affrescate, massicce cattedrali, chiese rupestri, monasteri incastonati nelle alte montagne del Caucaso.